Articolo a cura della Dott.ssa Cristina Bianchi – Fisioterapista
La Coxartrosi è una patologia degenerativa dell’anca. E’ una patologia cronica, molto comune nelle persone anziane, poichè dovuta all’usura delle cartilagini articolari associata ad un processo degenerativo dell’articolazione.
Poichè questa articolazione è molto importante per il nostro movimento, equilibrio e stabilità, una sua infiammazione, soprattutto se cronica, può diventare invalidante per lo svolgimento anche delle attività più semplici quotidiane.
Proviamo ad approfondire insieme cause, cura e trattamento della coxartrosi.
Anatomia dell’anca
L’anca è anche chiamata articolazione coxo-femorale, è una grande articolazione che congiunge l’arto inferiore al tronco;
L’articolazione in particolare collega la testa del femore all’acetabolo dell’osso iliaco.
E’ un’articolazione molto stabile, indispensabile per il movimento degli arti inferiori ed il mantenimento della stazione eretta.
Per la sua funzionalità sono fondamentali legamenti, cartilagine articolare, tendini, muscoli e la membrana sinoviale.
Cos’è la coxartrosi?
La coxartrosi è una patologia legata ad una degenerazione dell’articolazione.
Poichè fra le principali cause della coxartrosi c’è l’usura dell’articolazione molto comunemente compare in età adulta o avanzata, ma può anche essere conseguenza di traumi, fratture, infezioni articolari o patologie congenite e non.
A seconda della gravità può essere di primo, secondo o terzo stadio e necessiterà di differenti approcci di cura e trattamento.
La coxartrosi è dovuta all’assottigliamento della cartilagine articolare che riveste l’acetabolo e la testa del femore, e che serve a proteggere questi due elementi ossei; l’usura della cartilagine comporta un maggiore sfregamento fra le porzioni ossee con conseguente infiammazione dell’articolazione.
Quali sono le cause che provocano la coxartrosi?
Molto spesso questa patologia è dovuta a più fattori che proviamo ad elencare di seguito:
- L’età, poichè come abbiamo già detto, l’usura è una delle principali cause dell’insorgenza di questa patologia;
- Traumi all’anca e fratture delle porzioni ossee dell’articolazione;
- Infezioni articolari od ossee;
- Malattie congenite (displasia congenita dell’anca);
- Osteonecrosi (morte del tessuto osseo) di una delle componenti dell’articolazione;
- Genetica.
In rari casi può essere idiopatica, ossia non riconducibile a patologie o eventi pregressi.
Alcuni fattori possono concorrere all’insorgenza della coxartrosi, quali:
- Sedentarietà;
- Lavori usuranti (in posizione eretta e con movimenti ripetitivi);
- Peso corporeo eccessivo (sovrappeso o obesità);
- Attività sportiva intensa (ad esempio per agonisti di atletica, calcio, basket…);
- Altre patologie (ad es. artrite reumatoide, diabete…).
Quali sono i sintomi della coxartrosi?
Il principale sintomo è la coxalgia, ossia il dolore all’articolazione dell’anca. La sensazione dolorosa può essere avvertita sull’anca, ma anche a livello dell’inguine, sul gluteo e nella parte alta della coscia, e fa assumere una tipica posizione antalgica del tronco in flessione.
Molto spesso il dolore è poi la causa di altri sintomi a cascata, quali la rigidità articolare e la difficoltà di movimento.
In una prima fase della patologia (coxartosi di primo grado) i dolori possono essere scatenati da un evento particolare come uno sforzo o una attività intensa; il dolore è di grado medio, generalmente localizzato all’altezza dell’anca.
Se la coxartrosi è iniziale, capita spesso che dopo il trattamento farmacologico, dopo qualche seduta fisioterapica o a volte anche solo con il riposo, il dolore si attenui fino a scomparire, ma questo potrebbe portarci a trascurare una “degenerazione dell’articolazione” che in futuro potrebbe ripresentarsi nuovamente con sintomatologia dolorosa e probabilmente con maggiore intensità.
In uno stadio più severo (coxartrosi di secondo grado) il dolore è più intenso e può riguardare aree anatomiche più ampie irradiandosi non solo ad altezza dell’anca, ma anche verso l’inguine e la coscia, e può essere accompagnato da sensazione di bruciore; il dolore a questo stadio può comparire anche a riposo e non solo a seguito di una causa scatenante (sforzo, attività fisica…). La sensazione dolorosa può essere così intensa da condizionare e limitare il movimento e di conseguenza lo svolgimento delle attività quotidiane.
Quando il dolore diventa molto intenso, cronico e diffuso (coxartrosi di terzo grado) si è probabilmente nella fase più grave della malattia e può diventare difficoltoso anche fare semplici movimenti come camminare o salire le scale, alzarsi da una sedia o dal divano. Il dolore ed il malessere diffuso associato ad uno stadio grave di coxartrosi possono portare ad atrofia muscolare degli arti inferiori e rendere sempre più difficile la mobilità ed il recupero.
Per questa ragione è bene intervenire il prima possibile quando si avvertono i primi sintomi dolorosi, evitando che si aggravino tanto da peggiorare il nostro quadro clinico.
Come si diagnostica la coxartrosi?
A seconda della gravità la diagnosi di coxartrosi parte dall’anamnesi e da un esame obiettivo attraverso il quale lo specialista effettua manovre e test specifici e può essere confermata da esami diagnostici strumentali (radiografie, risonanza magnetica, tac,…) per meglio valutare l’entità della degenerazione dell’articolazione.
Come si cura la coxartrosi?
A seconda della gravità del quadro clinico si può intervenire con diversi approcci:
Terapia di tipo conservativo
Sono tutti gli interventi mirati a ridurre la sintomatologia dolorosa e ripristinare il movimento senza dolore, senza intervenire chirurgicamente.
I principali interventi di tipo conservativo sono:
– trattamento farmacologico: nella fase iniziale per ridurre la sensazione dolorosa e lo stato infiammatorio; possono essere prescritti analgesici, antinfiammatori e anche essere effettuate infiltrazioni locali di acido ialuronico per migliorare la lubrificazione dell’articolazione.
– riposo: che non dovrà essere totale immobilità, ma riposo da attività gravose per l’articolazione, sovraccarichi;
– fisioterapia: la fisioterapia passiva è utile in fase iniziale per ripristinare l’articolarità e sciogliere eventuali contratture muscolari; una volta ridotto o eliminato il dolore e recuperata l’articolarità è fondamentale rinforzare la muscolatura a sostegno dell’articolazione a scopo preventivo, per evitare cioè che il dolore si ripresenti in tempi brevi e alleggerire le pressioni sull’articolazione. Questo si può fare attraverso la fisioterapia attiva, ossia attraverso esercizi specifici sotto la guida del fisioterapista.
Terapia di tipo chirurgico
Quando il trattamento conservativo non consente più il controllo della sintomatologia dolorosa, quando l’articolazione è così degenerata da compromettere la mobilità, un chirurgo ortopedico può decidere col paziente di intervenire chirurgicamente.
Il principale approccio chirurgico è la protesi d’anca: un’operazione chirurgica invasiva che prevede la sostituzione dell’articolazione coxofemorale con una protesi artificiale. Esistono diverse protesi a seconda della parte anatomica coinvolta si può praticare una protesi totale, parziale, di revisione… Solitamente i nuovi materiali consentono una durata della protesi di circa 15-20 anni.
Per una coxalgia (dolore all’anca) può essere utile intervenire in artroscopia: una tecnica chirurgica mini-invasiva (comporta solo piccoli fori di circa 1 cm), che grazie ad una telecamera artroscopica permette di osservare l’articolazione e di intervenire direttamente nel caso si confermasse la necessità (ad es. in caso di conflitto femoro-acetabolare, displasia dell’anca, problemi di coxa vara o di epifisiolisi, morbo di Perthes o malattia di Legg-Calvé-Perthes…).
L’importanza della prevenzione della coxartrosi?
E’ importantissimo mantenere tutte le nostre articolazioni in salute, ma vista l’importanza delle anche per il nostro movimento consigliamo di non sottovalutare mai i primi sintomi dolorosi associabili ad una coxartrosi.
Ribadiamo alcuni semplici consigli per prevenire molti disturbi articolari:
- Svolgere regolare attività fisica senza eccessi, evitando attività ripetute e troppo gravose sulle nostre articolazioni;
- Mantenere il nostro peso corporeo nella norma (sovrappeso e obesità sono pericolosi per tutte le nostre articolazioni soprattutto per anche e arti inferiori);
- Alimentarsi correttamente e bere almeno 1.5- 2 l di acqua al giorno aiuta il contrasto dell’invecchiamento cellulare e quindi contrasta il processo degenerativo di tutti i tessuti.
- Non sottovalutare i primi sintomi dolorosi in modo da intervenire preventivamente sulla progressione della patologia e della sintomatologia.
Presso il Poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto, in provincia di Parma, lavorano medici specialisti e fisioterapisti che possono aiutarti nella diagnosi, cura e trattamento della coxartrosi.
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