Articolo a cura della Dott.ssa Letizia Marenghi

Medico Ortopedico – Specialista nella Chirurgia della mano

La sindrome del tunnel carpale è la neuropatia periferica più frequente ed è causata dalla compressione del nervo mediano al carpo.

La compressione prolungata del nervo mediano può causare problematiche permanenti, per questo una diagnosi appropriata ed un corretto e tempestivo trattamento sono di primaria importanza.

Il trattamento conservativo può alleviare i sintomi negli stadi iniziali. Un approccio chirurgico è invece indicato nel caso in cui i sintomi dovessero recidivare dopo il trattamento conservativo oppure negli stadi più avanzati.

Trattamento chirurgico

La procedura chirurgica consiste nel sezionare il legamento trasverso del carpo permettendo una riduzione della compressione delle strutture contenute nel canale del carpo, compreso il nervo mediano.

La tecnica endoscopica utilizza un portale prossimale, che consiste in una piccola incisione a livello del polso, attraverso il quale viene inserito l’endoscopio (un piccolo tubo che contiene una videocamera).

Esemplificazione di decompressione tunnel carpale endoscopica

Questo strumento permette al medico di vedere le strutture anatomiche nel polso, senza eseguire una più vasta incisione sull’intera area del palmo della mano. Questo stesso strumento contiene inoltre una lama molto sottile che permette di incidere il legamento trasverso del carpo dall’interno.

La piccola incisione viene quindi chiusa con dei punti di sutura riassorbibili e l’incisione interna, a livello del legamento trasverso del carpo, colmata da tessuto cicatriziale nel corso della guarigione.

L’intervento non richiede ospedalizzazione e il paziente può rientrare a casa il giorno stesso.

In alcuni casi particolari l’intervento potrebbe essere convertito da endoscopico a cielo aperto durante la procedura.

Confronto tra l’incisione cutanea nella decompressione del tunnel carpale eseguita con metodo tradizionale e endoscopico

Cosa aspettarsi dopo l’intervento

Generalmente il periodo di recupero è minore rispetto ad un intervento tradizionale, dato che la procedura non richiede un’incisione a livello del palmo della mano.

Il dolore e le parestesie potrebbero migliorare subito dopo l’intervento chirurgico, o potrebbero richiedere tempi più lunghi, a seconda di differenti variabili.

Le tempistiche di rientro al lavoro dipendono dal tipo di lavoro, se l’intervento verrà eseguito alla mano dominante e dal tipo di chirurgia. Nel caso d’intervento di decompressione endoscopica le tempistiche di rientro al lavoro potrebbero essere inferiori.

Risultati

La maggior parte delle persone non lamentano o lamentano scarsi sintomi dopo l’intervento.

In rari casi, sintomi come dolore e parestesie possono recidivare, oppure può manifestarsi una temporanea perdita di forza di presa degli oggetti o può essere presente tumefazione e/o ecchimosi a livello del palmo della mano.

Nel caso in cui i muscoli dell’eminenza tenare (alla base del pollice) fossero già severamente compromessi, la forza e la funzionalità della mano potrebbero rimanere limitati anche dopo il trattamento chirurgico.

Rischi

La percentuale di rischi e complicanze dopo intervento endoscopico di decompressione del nervo mediano al carpo sono scarse.

Complicanze possibili sono parestesie transitorie, problematiche legate alla cicatrice sino a complicanze maggiori come le lesioni di nervi, vasi e tendini. Inoltre, esistono rischi possibili in ogni tipo di chirurgia, come ad esempio infezioni e rischi legali all’anestesia.

Presso il poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto in provincia di Parma lavora la Dott.ssa Letizia Marenghi, Medico Ortopedico specializzata nella chirurgia della mano.

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