Articolo a cura della Dott.ssa Pamela Borella– Fisioterapista
Il linfodrenaggio è una tecnica manuale che permette il drenaggio della linfa facilitando il deflusso dei liquidi ristagnanti.
IN COSA CONSISTE IL LINFODRENAGGIO?
Il linfodrenaggio è una tecnica manuale caratterizzata da manovre lente e delicate, le quali sembrano quasi delle carezze. Le mani devono esercitare sulla pelle una “spinta massima” a “pressione zero”, la pressione delle manovre è generalmente di 30-40 torr (1 torr = 1 mmHg), la stessa che si usa per tenere tra le dita un foglio di carta.
In tal modo si riesce ad attivare il drenaggio della linfa convogliandola verso le stazioni linfatiche e facilitando perciò il deflusso dei liquidi ristagnanti. Pressioni maggiori potrebbero provocare degli spasmi a carico dei linfagioni (strutture che formano il sistema linfatico e che permettono tramite le loro contrazioni di far defluire la linfa), ottenendo così un effetto opposto a quello che vogliamo! Invece di facilitare il passaggio della linfa potrebbe verificarsi un rallentamento o addirittura un suo arresto.
Per poter drenare senza trovare ostacoli è necessario “sgomberare” innanzitutto il liquido accumulatosi nei vasi linfatici e nei linfonodi più vicini alla stazione linfonodale. Ecco perchè il massaggio linfodrenante deve iniziare dalle zone prossimali e gradualmente proseguire fino a quelle distali, in modo da facilitare lo “svuotamento” degli “accumuli” di linfa nei vasi linfatici.
A COSA SERVE IL LINFODRENAGGIO?
Il linfodrenaggio è indicato, in generale, per ridurre un edema.
“L’Edema è un abnorme aumento del liquido interstiziale dei tessuti […]” Def. Treccani
QUANDO E’ INDICATO IL LINFODRENAGGIO?
Riportiamo di seguito le principali condizioni in cui questo tipo di trattamento può dimostrarsi efficace:
– Anomalie congenite del sistema linfatico
– Linfedema
“Il linfedema è una forma di edema determinata dall’accumulo di linfa nei tessuti in seguito a una stasi linfatica”. Def. Treccani.
Il linfodrenaggio è utile in caso di linfedema primario o secondario.
– Esiti di operazioni chirurgiche
Il trattamento linfodrenante è particolarmente efficace nella riabilitazione post intervento chirurgico, sia esso oncologico (di rimozione di tumori), maxillofacciale o ortopedico; in caso di mastectomia, ad esempio, in seguito alla rimozione dei linfonodi si verifica spesso un accumulo di liquidi, che porta l’arto superiore interessato ad ingrossarsi con conseguente dolore e limitazione nei movimenti. Il trattamento linfodrenante riduce l’edema e di conseguenza il dolore, facilitando l’iter riabilitativo.
Anche gli edemi che si formano dopo interventi di tipo ortopedico, come le protesi di anca e ginocchio, oltre ad essere causa di dolore, possono rallentare il recupero articolare. Qualche seduta di linfodrenaggio può aiutare il percorso riabilitativo.
– Danni traumatici
In caso di ematoma, distorsione, fratture, strappi della fibra muscolare, lussazione e bruciature.
– Post ictus
La parte plegica (affetta da paralisi), in seguito ad una scarsa circolazione e alla mancanza di movimento, può andare incontro al formarsi di edemi, soprattutto all’arto inferiore.
– Sindrome post-trombotica
– Infiammazioni tratto respiratorio
Per ridurre l’edema che deriva da infiammazioni croniche locali del tratto respiratorio (sinusite).
– Cefalea
– Algoneurodistrofia
– Stasi veno-linfatica in gravidanza
Durante la gestazione (ad eccezione dei primi 3 mesi).
– Pannicolopatia edemato-fibrosa (cellulite)
Per ridurre il tipico aspetto a buccia d’arancia.
– Sindrome da ritenzione idrica
– Gonfiore e pesantezza
Questo trattamento allevia la sensazione di gambe gonfie e pesanti come spesso succede durante il periodo estivo, ma che interessa anche chi fa un lavoro sedentario, o al contrario, chi sta in piedi tutto il giorno.
IL LINFODRENAGGIO HA CONTROINDICAZIONI?
Le controindicazioni a questa terapia sono suddivise in assolute e relative. Tra le prime vi sono infezioni acute, tumori non trattati e trombosi in atto, tra le seconde vi sono asma bronchiale, ipertiroidismo e ipotensione. Sono dette controindicazioni relative e non assolute, in quanto, in questi casi il linfodrenaggio, a seconda della situazione che presenta il paziente, può essere praticato adottando delle accortezze.
Presso il Poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto, in provincia di Parma, lavora la Dott.ssa Pamela Borella, fisioterapista, specializzata in linfodrenaggio.
Per maggiori informazioni chiamate il nostro poliambulatorio di Ponte Taro di Noceto, in provincia di Parma al 05211401934 o scriveteci al 3881486095.
Esempio di trattamento manuale di linfodrenaggio edema mano e avanbraccio postfrattura metafisaria distale e distacco parcellare stiloide ulnare polso.