Articolo a cura della Dott.ssa Cristina Bianchi – Fisioterapista

Il massaggio connettivale è un tipo di massaggio caratterizzato dall’esecuzione di “trazione del tessuto connettivo sottocutaneo”.

La definizione Treccani di Tessuto sottocutaneo è “Tessuto connettivo, detto anche ipoderma, […] si trova al di sotto della cute […] vi si trovano anche le vene, i nervi e, limitatamente ad alcune regioni, le arterie. (estratto definizione Treccani)

Fra i principali effetti alla base dei benefici che si possono ottenere dalla mobilizzazione meccanica del tessuto connettivo sottocutaneo, ci sono l’effetto stimolante sulla circolazione (attraverso la costrizione e dilazione dei vasi), l’effetto decontratturante sulla muscolatura e l’effetto sulla capacità del tessuto stesso di trattenere acqua.

La trazione del connettivo sottocutaneo, non solo permette di contrastare o comunque alleviare disturbi localizzati all’area di trattamento (cicatrici, disturbi dell’irrorazione sanguigna locale,dolori articolari….), ma è anche in grado di esercitare effetti riflessi su organi e tessuti situati ancora più in profondità.

Non a caso il massaggio connettivale è considerato come una forma di Riflessoterapia, un particolare tipo di trattamento che prevede la stimolazione superficiale di determinate parti del corpo allo scopo di ottenere un effetto benefico “di riflesso” a tessuti e organi situati in profondità, che si trovano anche in sedi differenti da quella in cui avviene il massaggio.

La stimolazione del tessuto connettivo può provocare una azione vegetativa, umorale o endogena (effetto sullo stress, sull’umore, sensazione di sonnolenza…) e azioni riflesse segmentarie, motorie, secretorie e circolatorie.

Breve Storia del Massaggio Connettivale

Il massaggio connettivale è stato “inventato” nel 1929 da Elisabeth Dicke, fisioterapista tedesca cui i medici diagnosticarono gravi disturbi circolatori a carico dell’arto inferiore destro, tanto da spingerli a valutare l’idea di un’eventuale amputazione.

Costretta a letto per via di questa condizione, la Dicke iniziò ad accusare forti dolori lombari e palpando sopra il sacro e la cresta iliaca trovò tessuto ispessito ed “infiltrato”.

Nel tentativo di ottenere sollievo, la fisioterapista tedesca cominciò a praticarsi in maniera autonoma delle trazioni digitali in corrispondenza di queste precise zone per cercare di distribuire la tensione.

Con l’esecuzione quotidiana di questo auto-massaggio, la Dicke non solo ottenne un miglioramento in termini di dolore, ma riscontrò benefici anche a livello della circolazione arteriosa grazie ai quali gli arti inferiori iniziarono a dare segni di miglioramento, fino alla scomparsa della sintomatologia.

Sulla base dei dati empirici derivanti dall’esperienza della Dicke, i professori Veil e Kohlrausch e la dottoressa T. Leube studiarono la metodica messa in pratica dalla fisioterapista tedesca, dandone una spiegazione di tipo neurofisiologico.

Ma cos’è il Massaggio Connettivale?

E’ una tecnica di massaggio caratterizzata da uno scorrimento della cute, attraverso una trazione stimolante del tessuto connettivo sottocutaneo e interstiziale.

La manipolazione non è effettuata utilizzando tutta la mano, ma solo le dita e solitamente la trazione è eseguita con i polpastrelli del pollice, dell’indice e del medio.

L’efficacia del trattamento dipende dalla pressione esercitata, che deve essere sufficiente ad agire sul tessuto, ma non eccessiva, altrimenti potrebbe essere controproducente.

Ogni trattamento inizia dalla zona lombo-sacrale e si conclude tornando sulla stessa zona, anche quando è indirizzato a distretti lontani quali ad esempio le gambe, la zona cervicale, il viso, etc….

A differenza di numerosi altri tipi di massaggio, non si avvale dell’utilizzo di creme o di oli di alcun tipo.

A seconda del disturbo da trattare possono essere effettuate:

  • Manovre cutanee: trazioni della cute con l’uso delle dita, in particolare pollice, indice e medio.
  • Manovre della fascia: trazione della cute con i polpastrelli che provoca una sensazione “di graffio/taglio” sulla pelle.
  • Manovre di scollamento: trazione della pelle con indice e pollice.

Il massaggio connettivale può avere una durata variabile dai  30 ai 60 minuti circa a seconda dei sintomi del paziente e delle “zone” da trattare.

Anche il numero di sedute è variabile e dipende sia dal tipo di disturbo che si vuole trattare/alleviare, sia dalla risposta individuale del paziente al trattamento.

Spesso e volentieri, il massaggio connettivale è praticato su aree doloranti e infiammate. Per questo, può essere talvolta fastidioso durante la seduta, ma l’effetto successivo è di sollievo (aumento di calore sulla zona trattata, sensazione di leggerezza e minor tensione muscolare).

Quando è indicato il Massaggio Connettivale?

Come abbiamo già detto lo scopo del massaggio connettivale è quello di stimolare una determinata area del corpo al fine di ottenere un effetto benefico, sia locale (qualora ce ne sia bisogno), sia riflesso su funzioni viscerali o organi posti in profondità, anche in sedi distanti da quella in cui il massaggio viene praticato.

E’ un trattamento sintomatico, quindi è diretto contro determinati sintomi che hanno diverse cause patogene.

Il massaggio connettivale è impiegato sia per disturbi di muscoli e articolazioni, sia come trattamento contro inestetismi di vario tipo.

Può dare ottimi risultati nel trattamento di persone che soffrono di malattie acute e croniche. Abbiamo riscontrato una particolare risposta positiva anche da pazienti affetti da fibromialgia.

Fra gli ambiti in cui questo tipo di trattamento risulta maggiormente efficace evidenziamo:

– ritardi di guarigione di fratture (perché stimola e accelera la formazione del callo osseo);

– in caso di contratture muscolari;

– in caso di lombalgie, dorsalgie e cervicalgie;

– in patologie artrosiche;

– in ambito estetico (per contrastare la cellulite, per contribuire a ridurre e migliorare smagliature, cicatrici e rilassamento cutaneo);

dolore di diversa natura e tipo (effetto rilassante e antidolorifico);

Sono note inoltre applicazioni di questa tecnica anche nell’ambito della riabilitazione da traumi sportivi e traumi ripetuti.

Quali sono i benefici del Massaggio Connettivale?

I principali benefici sono:

  • Esercitare un’azione rilassante sulla muscolatura, contrastando rigidità, tensioni e contratture;
  • Alleviare il dolore (muscolare, articolare, ecc.);
  • Favorire e aumentare la mobilità articolare;
  • Contribuire al miglioramento della postura;
  • Migliorare la circolazione sanguigna all’interno dei tessuti;
  • Ottenere un effetto rilassante e una diminuzione dello stress.

Quando il Massaggio Connettivale è controindicato?

Non deve essere effettuato in pazienti che hanno avuto recentemente infarto, polmoniti, ictus o tumori maligni.

Inoltre questa forma di massaggio non deve essere praticata:

  • su cute lesa;
  • in presenza di infezioni e/o infiammazioni cutanee;
  • in presenza di ematomi;
  • in caso di fratture recenti;
  • in persone con tendenza alla formazione di coaguli di sangue;
  • in pazienti affetti da neoplasie, subito dopo aver ricevuto chemioterapia o radioterapia antitumorale;
  • in corrispondenza di ernie addominali;
  • in pazienti affetti da malattie cardiovascolari;
  • in donne in gravidanza.

Presso il Poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto, in provincia di Parma, lavora la Dott.ssa Cristina Bianchi, fisioterapista, specializzata nel massaggio connettivale.

Vai al link https://www.fktherapy.it/chi-siamo se vuoi saperne di più sui nostri professionisti e chiama il 05211401934 o il 3881486095 per informazioni o per prenotare un trattamento.