Articolo a cura della Dott.ssa Donatella Parizzi – Nutrizionista

MICROBIOTA INTESTINALE

Il microbiota intestinale è l’insieme di microrganismi che vivono nel nostro intestino, in simbiosi con noi; questa convivenza è il risultato di una evoluzione parallela in cui contemporaneamente alla evoluzione dell’uomo, si è realizzata l’evoluzione dei batteri, così da ottenere un fondamentale equilibrio fra specie batteriche diverse, indispensabile per la vita.

Il nostro stato di salute dipende da questo equilibrio tra le specie di microrganismi, e la rottura o la perturbazione di quest’ultimo, è causa o concausa di malattie.

PRINCIPALI FUNZIONI FISIOLOGICHE E METABOLICHE

I batteri del tratto gastrointestinale esercitano numerose funzioni fisiologiche e metaboliche fondamentali; le principali sono:

  1. Degradare i nutrienti introdotti con la dieta che sarebbero altrimenti indigeribili per l’uomo (fibre vegetali e polisaccaridi complessi);
  2. Produrre molecole importanti per la nostra salute come amminoacidi e vitamine essenziali;
  3. Educare e contribuire allo sviluppo e funzionalità del sistema immunitario;
  4. Mantenere l’equilibrio metabolico e l’omeostasi energetica;
  5. Degradare composti tossici di origine ambientale;
  6. Contribuire alla salute cognitiva producendo molecole in grado di influenzare la funzionalità cerebrale;
  7. Contribuire all’equilibrio ormonale producendo molecole in grado di influenzare la funzionalità di organi endocrini;
  8. Svolgere attività antimicrobica contrastando i patogeni, attraverso la produzione di molecole ad azione antimicrobica denominate “batteriocine”.

Ecco che è facile immaginare come un malfunzionamento nel sistema possa influenzare aspetti anche molto importanti per la salute e la vita di ognuno di noi !!!

LE BATTERIOCINE

Un riferimento particolare va fatto ai microrganismi del microbiota capaci di produrre batteriocine!

Le batteriocine sono sostanze di natura proteica, prodotte da numerosi batteri gram positivi e gram negativi, che hanno attività antibatterica. Fra i batteri gram positivi, i batteri lattici sono saliti all’attenzione dei ricercatori, in particolare grazie alla loro capacità di produrre batteriocine.

Anche per i bifidobatteri si può parlare della produzione di batteriocine, anche se gli studi a riguardo sono ancora scarsi.

Le batteriocine hanno una azione simile a quella degli antibiotici ma a differenza di questi ultimi agiscono in modo “selettivo” , tollerano lo stress , le oscillazioni di temperatura e di pH, sono quindi di facile impiego e innocue al consumo umano.

Dal punto di vista clinico si presentano come una possibile ma mirata alternativa agli antibiotici, in particolare per contrastare le forme di antibiotico resistenza.

EUBIOSI E DISBIOSI

Occorre identificare i microrganismi che formano il microbiota ma soprattutto capire quali funzioni essi esplicano.

Il microbiota è un sistema altamente dinamico e in continua evoluzione e trasformazione in tutto il corso della vita.

Le fluttuazioni sono fisiologiche solamente se rientrano nell’ordine di microfluttuazioni (eubiosi);

nel momento in cui uno o più gruppi batterici prolifera eccessivamente o diminuisce, il microbiota può entrare in uno stato di “disbiosi”.

Il microbiota in “eubiosi” è sano e in grado di proteggerci dall’instaurarsi di numerose malattie come l’obesità, la sindrome metabolica, le malattie infiammatorie intestinali, l’artrite reumatoide, le allergie, la divericolite, il cancro.

Il microbiota in “disbiosi” contribuisce all’insorgenza di malattie.

Non bisogna sottovalutare nemmeno disturbi ricorrenti più lievi come la colite, la diarrea ,la stipsi, la flatulenza, i disturbi urogenitali, i disturbi digestivi, infatti anche in questo caso possiamo avere un’alterata composizione dell’ecosistema (disbiosi).

Un microbiota sano è fondamentale per garantire il successo di terapie e strategie preventive sia in ambito farmacologico che nutrizionale, per questo ogni specialista della salute ha il dovere di indagare e approfondire le condizioni di salute intestinale dei pazienti, prima di intraprendere ogni percorso.

Conservare in buono stato il nostro microbiota è dunque fondamentale; da qui l’attenzione sempre più crescente all’alimentazione e ai probiotici.

SOSTANZE CHE POSSONO CAUSARE DISBIOSI

Dal dopoguerra la nostra alimentazione è fortemente cambiata, da cibi freschi e fatti in casa, ricchi di fibre, si è passati all’utilizzo di cibi confezionati raffinati, ricchi di additivi e conservanti, zuccheri e grassi.

I cibi freschi, fermentati apportano numerosi batteri che oltre ad arricchire il nostro microbiota, mantengono efficiente il sistema immunitario.

I cibi industriali sono una delle cause principali del “malessere moderno”, essi infatti subiscono processi termici per motivi di sicurezza alimentare e contengono additivi per allungarne la conservazione i quali sono causa di reazioni allergiche e irritazioni intestinali. La raffinazione e la manipolazione dei cibi, causano profonde alterazioni a carico della barriera intestinale provocando stati infiammatori dovuti al prevalere di batteri patogeni a scapito di quelli buoni.

L’utilizzo di dolcificanti artificiali causa disbiosi, in seguito al loro utilizzo si segnalano diarree transitorie, fermentazioni, aumento del pH fecale e una significativa riduzione di Bifidobatteri.

Gli emulsionanti utilizzati nell’industria alimentare sono sostanze semisintetiche che causano disbiosi e alterazione della permeabilità intestinale.

Gli antimicrobici, compresi quelli inseriti nei dentifrici che quindi possono essere ingeriti, danneggiano il microbiota della pelle e dell’intestino.

Il triclosano è utilizzato da moltissimi anni come disinfettante e la sua concentrazione nelle acque è alquanto aumentata, esso però se si lega al cloro genera cloroformio tossico per gli organi interni del nostro corpo.

Il glifosato è un potente erbicida utilizzato in Europa; in Canada si utilizza per seccare il frumento sui campi allo scopo di programmare i tempi di mietitura, sicchè il grano, la pasta e il pane ne contengono inevitabilmente dei residui. Il glifosato causa disbiosi e forte riduzione di batteri buoni come bifidobatteri e lattobacilli.

Ci sono alcuni farmaci come antibiotici, lassativi e inibitori di pompa protonica (IPP) che alterano fortemente la composizione del microbiota intestinale; in particolare i IPP utilizzati come gastroprotettori provocano un aumento delle famiglie di streptococchi che sono causa di infiammazioni della mucosa i di infezioni gastroenteriche.

Gli antibiotici e gli estrogeni utilizzati nella medicina veterinaria per scopi terapeutici, possono permanere come residui nelle carni che mangiamo e provocare fenomeni allergici, interazioni con altri farmaci e antibiotico-resistenza.

COME CURARE IL NOSTRO MICROBIOTA

Come abbiamo già detto conservare in buono stato il nostro microbiota è fondamentale per la nostra salute e in generale per il nostro benessere fisico.

Fornire il cibo giusto ai nostri batteri significa offrire loro energia pulita: il cibo è infatti la fonte principale di energia del microbiota intestinale.

Nella vita moderna siamo spesso indotti a consumare quantità eccessive di cibi che non sono adeguati per la nostra salute e per quella dei nostri batteri.

Per difenderci dalle sostanze nocive e controllare eventuali squilibri del nostro microbiota, occorre seguire una DIETA CORRETTA e uno STILE DI VITA adeguato;

Anche l’utilizzo di INTEGRATORI PROBIOTICI (microrganismi vivi e vitali che possono essere somministrati per ristabilire la corretta flora intestinale) può aiutarci a realizzare, in modo naturale, il restauro del nostro microbiota.

Presso il poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto in provincia di Parma lavora la Dott.ssa Ilaria Falvo, Biologa Nutrizionista specializzata in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica applicata.

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