Articolo a cura della Dott.ssa Cristina Bianchi – Fisioterapista
Fare esercizio fisico, non serve solo per tenersi in forma, migliorare la capacità cardio-polmonare e allenare i muscoli, ma è utile anche per il CERVELLO.
Lo avevano capito già gli antichi romani, da qui il motto “ mens sana in corpore sano”.
Breve cenno sull’anatomia della memoria
Quando viviamo un’esperienza, sulle sinapsi (le connessioni fra neuroni), avvengono delle modificazioni permanenti responsabili del ricordo di quell’evento. In pratica quando memorizziamo un evento nel cervello si genera un segnale elettrico che provoca variazioni chimiche e strutturali dei neuroni.
Un ruolo importante è giocato dall’ippocampo, una struttura cerebrale sulla porzione mediale del lobo temporale a forma di cavalluccio marino (da cui il nome), fondamentale per la memoria a breve e a lungo termine, per la memoria spaziale e per l’orientamento.
E’ corretto precisare che l’ippocampo ha importanti funzioni per la memoria, ma una volta memorizzati i ricordi possono essere “archiviati” in altre aree cerebrali. Il ricordo ad esempio di un numero potrebbe risiedere sulla corteccia mentre un ricordo di come fare una cosa (andare in bicicletta) dipende da altre regioni ancora (gangli della base).
Perchè il movimento fa bene per la memoria?
Gli studi che confermano la correlazione fra attività fisica e capacità cognitive sono numerosi e prendono in considerazione diversi effetti benefici del movimento sulla salute dell’ippocampo e di conseguenza sulla memoria. Riportiamo di seguito alcune evidenze emerse da studi scientifici in materia, precisando che gli studi sono veramente numerosi e ne riportiamo solo alcuni dei più recenti o curiosi.
1-Il movimento aerobico rallenta la perdita di memoria in età adulta
L’ippocampo tende a restringersi con l’età ed è stata dimostrata la correlazione fra questo e una memoria alterata e ad un aumento del rischio di demenza.
Gli studi evidenziano che i volumi dell’ippocampo e del lobo temporale mediale sono maggiori negli adulti più in forma in quanto l’attività fisica aumenta la perfusione dell’ippocampo.
Uno studio controllato randomizzato con 120 anziani (1), ha dimostrato che l’allenamento aerobico aumenta le dimensioni dell’ippocampo anteriore, portando a miglioramenti nella memoria spaziale.
E’ inoltre efficace nell’invertire la perdita di volume dell’ippocampo nella tarda età adulta (lo studio ha evidenziato che l’esercizio fisico ha aumentato il volume dell’ippocampo del 2%, invertendo efficacemente la perdita di volume legata all’età da 1 a 2 anni)
2-Il movimento intenso migliora la memorizzazione di sequenze
Un altro studio pubblicato sulla rivista SCIENTIFIC REPORTS (2), ha approfondito ancora l’argomento dimostrando che 15 minuti al giorno di esercizio fisico intenso (come corsa, ciclismo, etc.) ha un effetto positivo sulla memorizzazione di sequenze di movimenti.
Questo effetto sembra imputabile a due aspetti fra loro connessi: la produzione di endocannabinoidi e l’attivazione dell’ippocampo e del nucleo caudato.
Gli endocannabinoidi sono molecole prodotte dall’organismo che possono agire su un meccanismo chiamato LTP (potenziamento a lungo termine), che consiste in un rafforzamento della trasmissione del segnale tra due neuroni, che aiuta il consolidamento della memoria.
Inoltre queste molecole si legano anche ai recettori dell’ippocampo rallentando il naturale processo di atrofia della struttura.
3-L’attività fisica moderata migliora la memoria associativa
Uno studio condotto su giovani adulti sani (3) ha evidenziato l’impatto immediato di un breve periodo di esercizio moderato sui meccanismi cerebrali che supportano i processi di memoria. In particolare ha evidenziato un miglioramento della memoria altamente dettagliata associato ad un’elevata attività nell’ippocampo e nelle regioni circostanti, nonché a un maggiore accoppiamento tra l’ippocampo e le regioni corticali precedentemente note per supportare l’elaborazione della memoria dettagliata.
4- Se vuoi passare un esame vai a correre 4 ore dopo aver smesso di studiare
Questo studio (5) sembra dimostrare che attraverso un’attività aerobica di media intensità condotta dopo 4 ore dallo studio sia possibile migliorare le capacità di immagazzinare dati e informazioni.
5-L’attività fisica fa bene ai neuroni
Negli ultimi 10-15 anni i ricercatori hanno visto anche che i livelli di BDNF ( fattore neurotrofico cerebrale) e di VEGF ( fattore di crescita dell’endotelio vascolare) aumentano dopo un allenamento fisico(6).
Queste sostanze sono proteine che aiutano la sopravvivenza dei neuroni e favoriscono la formazione di vasi sanguigni.
Si è osservato che il BDNF aumenta da 2 a 3 volte nel nostro cervello quando si fa attività fisica e dopo circa un’ora torna alla normalità ma questo aumento è associato all’aumento di circa il 2% l’anno del volume dell’ippocampo che decresce di circa l’1% per effetto dell’età.
Il VEGF incrementa il diametro dei vasi sanguigni e la loro formazione quindi il loro aumento favorisce una migliore circolazione e di conseguenza una migliore salute cellulare.
In conclusione…
L’attività fisica regolare MIGLIORA LE NOSTRE CAPACITA’ COGNITIVE! Che sia intensa o lieve, aerobica o no, fare attività ci aiuta a ridurre lo stress, migliorare le abilità di elaborazione delle informazioni, l’attenzione e in generale il rendimento cognitivo!
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(1) https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21282661/
(2) https://www.nature.com/articles/s41598-020-72108-1
(3) https://www.pnas.org/content/115/41/10487
(4) https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21282661/
(5) https://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822%2816%2930465-1
[…] cognitivi e brevi sessioni di attività motoria! Poichè sono sempre più numerosi gli studi scientifici che confermano l’effetto positivo dell’attività fisica sulla memoria, abbiamo pensato di integrare le attività di riabilitazione e potenziamento cognitivo classiche […]