Articolo a cura della Dott.ssa Cristina Bianchi – Fisioterapista
Cosa si intende quando si parla di neurodinamica?
In fisioterapia la neurodinamica è l’insieme delle tecniche che il professionista sanitario usa per mobilizzare il sistema nervoso.
La mobilizzazione del sistema nervoso può avvenire solo attraverso una conoscenza approfondita, sia del sistema nervoso centrale, sia di quello periferico oltre che dei meccanismi che determinano una sensazione dolorosa.
E’ un approccio utile in caso di condizioni patologiche dove il sistema nervoso gioca un ruolo importante, come in caso di sindromi da intrappolamento, nevralgie, radicolopatie, parestesie, formicolii, disestesie, perdita di sensibilità o cali di forza.
Cos’è il sistema nervoso?
Il sistema nervoso è l’insieme degli organi e delle strutture che permettono di trasmettere segnali tra le differenti parti del corpo coordinandone le azioni e le funzioni volontarie ed involontarie.
E’ una struttura unica, un “continuum”, costituita da sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico fra di loro legati in modo continuo, sia da un punto di vista strutturale, sia da un punto di vista chimico ed elettrico (utilizzano gli stessi mediatori chimici e i medesimi impulsi elettrici).
Il sistema nervoso periferico, che ha la funzione di trasmettere i segnali dal cervello alla punta delle dita e viceversa, è strettamente connesso con tutte le altre strutture del nostro corpo (muscoli, articolazioni, ossa…).
Perchè mobilizzare il sistema nervoso?
Perchè può capitare che una rigidità dei tessuti, formazioni cicatriziali, o alterazioni del movimento articolare e infiammazioni possano condizionare i nervi, che potrebbero ritrovarsi intrappolati o alterati nel loro normale scorrimento, irritarsi e provocare sensazioni dolorose, formicolii, perdita di forza e alterazione della sensibilità.
Quali sono i benefici di un trattamento neurodinamico?
I principali benefici sono:
1 Detensione-rilassamento del nervo;
2 Miglioramento degli scambi metabolici del sistema nervoso periferico;
3 “Sbrigliamento” del tessuto nervoso;
4 Miglioramento delle capacità elastiche del tessuto nervoso.
Un trattamento manuale specifico può donare un sollievo definitivo già dopo un paio di sedute.
Molto spesso questo tipo di trattamento si inserisce all’interno di un iter riabilitativo più complesso ed è importante per una visione globale e un approccio terapeutico completo del disturbo da trattare.
Cosa provoca l’alterazione del nervo?
Le principali cause di un’alterata meccanica e fisiologia del nervo sono:
– alterazione del movimento articolare;
– alterazioni posturali della colonna vertebrale;
– posizioni statiche scorrette mantenute ripetutamente;
– compressioni discali ( ernia discale, protusione, sfiancamento);
– compressioni causate da strutture osteo-legamentose (es.tunnel carpale);
– compressioni conseguenti a versamenti, gonfiore ed ematomi;
– traumi distorsivi o fratture nei quali il nervo viene “stirato” o nella peggiore delle ipotesi leso;
Per quali patologie è indicato l’approccio neurodinamico?
La neurodinamica è una componente importante del trattamento fisioterapico in caso di :
– patologie della colonna vertebrale;
– lombalgia acuta, lombalgia cronica, dorsalgia, cervicalgie, (mio-tensiva e colpo di frusta);
– ernia del disco e protrusioni discali;
– lombo-sciatalgia, lombo-cruralgia;
– cervico-brachialgia; – sindromi di compressione neurale (sindrome del piriforme, sindrome dello stretto toracico, sindrome del tunnel carpale, sindrome del tunnel tarsale, sindrome di Morton, …); – Traumi che provocano stiramento o compressione diretta del tessuto nervoso, o come conseguenza della compressione provocata dal gonfiore e da versamenti successivi al trauma stesso (ad es. in traumi distorsivi di caviglia, stiramenti-strappi muscolari ecc…).
In cosa consiste, in pratica, il trattamento neurodinamico?
Parte sempre da una valutazione clinica fisioterapica (neurodinamica), attraverso la quale è possibile verificare la lunghezza, la tensione e la mobilità dei vari segmenti neurologici. Per farlo si utilizzano specifici test neurodinamici che sfruttano la messa in tensione progressiva delle componenti del sistema nervoso e le risposte ad essa associate (test dell’arto superiore e test dell’arto inferiore).
Un test neurodinamico consiste nel mantenere una determinata posizione per mettere in “stress un nervo in particolare”, e attraverso successivi movimenti aumentare la specificità del test stesso per meglio identificare una sofferenza nervosa (compressione, errata mobilità, radicolopatia…).
I movimenti effettuati durante i test, oltre ad aiutare nella diagnosi possono anche essere usati come trattamento terapeutico. Ad esempio, una volta diagnosticata una radicolopatia all’arto superiore, i movimenti effettuati per i test possono essere utilizzati per mobilizzare il nervo intrappolato.
Un po’ più tecnicamente, sfruttando i concetti di tensioner (messa in tensione), slider (scorrimento) e interfaccia (trattamento delle parti anatomiche coinvolte), le manovre neurodinamiche possono essere distinte in:
– neuroscivolamenti (mobilizzazione passiva di una parte del corpo che genera uno spostamento del nervo verso una direzione desiderata);
– neurotensione (mobilizzazione del sistema nervoso da entrambi i lati in direzioni opposte);
– neuropalpazione (mobilizzazione diretta sul nervo o nelle sue vicinanze);
– neuroginnastica (mobilizzazione attiva da parte del paziente attraverso l’esecuzione di specifici esercizi).
Per concludere, il trattamento neurodinamico coinvolge principalmente la componente periferica del sistema nervoso e le sue strutture circostanti, ed è il risultato dell’azione combinata di: – movimenti selettivi, svolti attivamente e/o passivamente; – l’adozione di specifiche posture; – trattamento manuale sul decorso del nervo e sulle strutture connesse.
Presso il Poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto, in provincia di Parma, lavorano fisioterapisti specializzati nel trattamento neurodinamico.
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