Articolo a cura della Dott.ssa Elisa Frignani

Fisioterapista specializzata in trattamenti manuali osteopatici

 

Cos’è la plagiocefalia?

La plagiocefalia in medicina è una malformazione cranica conseguente a un’inclinazione eccessiva dell’asse centrale (Def. Garzanti)

Il segno distintivo della plagiocefalia è l’appiattimento di una regione del cranio e solitamente si parla di plagiocefalia neonatale perchè si verifica nei primi mesi di vita del neonato.

In alcuni casi costituisce solo un problema estetico, ma spesso può portare a problematiche secondarie.

E’ un dismorfismo cranio-facciale, con una prevalenza che va dal 5% al 48% dei neonati sani, che può essere curato e corretto se si agisce per tempo!!!

Da cosa è provocata la plagiocefalia?

Durante gli ultimi mesi della gestazione e nei primi mesi di vita del neonato il cranio è ancora morbido e perciò più facilmente modificabile dalla presenza di forze esterne.

A seconda del momento in cui inizia la deformazione, il dismorfismo può essere:

  • pre-natale: in questo caso la malformazione ha inizio prima del parto a causa dalle forze compressive intrauterine; l’eccessiva pressione uterina può essere dovuta a mancanza di spazio (ad esempio se il bambino è molto grande rispetto all’utero o in caso di gravidanze gemellari) o da altre problematiche come l’eccesso o la mancanza di liquido amniotico;

  • peri-partum: se la malformazione avviene durante il parto, a causa di forze extrauterine compressive, come nel caso di un parto traumatico con ventosa o forcipe;

  • post-partum: se la malformazione non è presente alla nascita ma si verifica nei primi mesi di vita del neonato; in tal caso spesso si parla di plagiocefalia posturale, poichè imputabile alle posizioni assunte dal bambino.

Nei casi in cui la malformazione sia pre-natale, molto spesso la problematica perdura anche dopo la nascita, perchè il neonato tende a prediligere la stessa posizione mantenuta in utero. E’ molto comune che questo tipo di disturbo sia causa di squilibrio muscolo tensivo soprattutto cervicale e Temporo-mandibolare.

Una particolare attenzione deve essere posta in caso di nascita prematura, in quanto le ossa sono maggiormente malleabili rispetto ad un nascituro giunto a termine della gravidanza.

 

E’ importante intervenire sulle plagiocefalie sin dai primissimi mesi e gli osteopati oggi sono tra i massimi esperti di valutazione della scatola cranica.

L’approccio osteopatico pediatrico è adatto a neonati e bambini di tutte le età e non comporta rischio di conseguenze o effetti collaterali negativi.

 

Una precisazione sul termine plagiocefalia

 

Il termine plagiocefalia è comunemente utilizzato per descrivere tutte le tipologie di dismorfismo cranio-facciale, anche se in realtà sarebbe più corretto distinguerle in tre tipi:

 

  • Plagiocefalia (appiattimento di un lato della testa, se posturale generalmente dovuta al fatto che il bambino dorme sempre sullo stesso lato)

 

  • Brachicefalia (appiattimento posteriore della testa, la testa appare larga in relazione alla lunghezza, se posturale generalmente dovuta al fatto che il bambino dorme sempre supino)

 

  • Scafocefalia (appiattimento su entrambi i lati della testa, che appare stretta in relazione alla lunghezza, se posturale generalmente dovuta al fatto che il bambino dorme alternando i due lati, ma mai supino)

 

Come avviene una valutazione neonatale?

 

In un setting appropriato, ricreato in una stanza calda e accogliente con qualche gioco colorato, il terapista imposta un primo contatto con il bimbo coinvolgendo sempre molto il genitore che lo accompagna, questo per mantenere serenità e muscolatura rilassata.

Tramite un approccio cranio-sacrale, il terapista si concentra inizialmente sulla diagnosi e sul trattamento dei traumi e delle asimmetrie craniche, ma propone anche un trattamento manipolativo fasciale per il torcicollo miogeno che frequentemente vi si associa.

E’ un approccio molto dolce e piacevole per il bambino, che spesso si addormenta durante la terapia.

Le mobilizzazioni non si limitano quindi al cranio ma spesso coinvolgono la colonna vertebrale, il bacino e l’osso sacro.

 

Quali sono i segni e i sintomi della plagiocefalia?

 

All’usuale appiattimento della regione occipitale (posteriore) o parietale (laterale) del cranio spesso sono osservabili:

  • Protusione della bozza frontale
  • Prominenza della guancia
  • Dislocazione anteriore dell’orecchio
  • Anomalie del volto

 

IMPORTANTE: La plagiocefalia non ha una risoluzione spontanea ed è importante intervenire già nel primo mese di vita. Curare subito queste disfunzioni può evitare l’insorgenza di nuove problematiche in età adulta.

 

Quando può essere indicato il parere di un professionista?

 

Costituiscono indicazioni al trattamento, in quanto sono possibili conseguenze di plagiocefalia:

  • Disfunzioni gastrointestinali (coliche, vomito, rigurgito…);
  • Difficoltà di suzione (succhiare il latte);
  • Difficoltà di deglutizione;
  • Problemi dello sviluppo oro-facciale;
  • Strabismo;
  • Disturbi orecchio-naso-gola e problematiche ORL ricorrenti;
  • Pianto e irritabilità;
  • Emicrania;
  • Torcicollo congenito;
  • Alterazioni a carico della colonna vertebrale o del sacro possono portare a scoliosi, dismetrie degli arti inferiori (differenze nella lunghezza tra i due arti);
  • Problematiche di malocclusione e all’ATM (articolazione temporo-mandibolare).
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Presso il Poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto, in provincia di Parma, lavora la Dottoressa Elisa Frignani, specializzata nella valutazione neonatale e nel trattamento fisioterapico osteopatico delle plagiocefalie.
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