Articolo a cura della Dott.ssa Chiara Rainieri – Psicologa e Psicoterapeuta
“Ė stato un trauma!”
Una frase che spesso abbiamo sentito dire o che noi stessi abbiamo pronunciato, a testimoniare la diffusione di questa parola nell’esperienza quotidiana. Poichè le parole che utilizziamo per descrivere la realtà creano la realtà stessa, in questo articolo approfondiremo il concetto di trauma in psicopatologia, i sintomi del disturbo post traumatico da stress (PTSD) e gli strumenti che la psicologia clinica offre per supportare chi sta affrontando eventi di vita dolorosi e immutabili.
Che cos’è il trauma?
Secondo il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) il trauma è un evento che la persona ha vissuto direttamente o di cui è stata testimone diretta/indiretta che ha implicato morte o minaccia di morte o lesioni gravi o pericolo per l’integrità fisica propria e/o altrui. Tale evento è stato accompagnato da paura intensa, orrore e/o senso di impotenza.
La parola trauma deriva dal verbo greco titrosko che significa bucare, ad indicare un evento potenzialmente capace di lesionare corpo e psiche.
Esistono eventi per loro natura traumatici?
Benchè la prima risposta che ci verrebbe da dare sia si, in realtà non esistono eventi di per sè traumatici. La stessa definizione del DSM citata sopra è piuttosto restrittiva, identificando come traumatici eventi che la maggior parte degli individui vivrebbe come tali quali catastrofi naturali, un grave incidente o infortunio, un’aggressione, un lutto, un abuso sessuale, ecc.
In letteratura spesso viene utilizzata l’espressione potenzialmente traumatico ad indicare che il trauma non è dato dall’evento in sé ma dalla profonda e complessa interconnessione tra più elementi quali eventi in grado di minacciare la propria e altrui sopravvivenza, strumenti individuali per leggere e interpretare l’accaduto, significati familiari, sociali e culturali utilizzabili per attribuire un senso all’esperienza vissuta, risorse interne ed esterne per fronteggiare psichicamente, relazionalmente e pragmaticamente quanto sperimentato.
Possiamo allora affermare che non tutti gli eventi di vita improvvisi, dolorosi e immutabili sono traumatici e non tutti gli eventi traumatici scatenano una forte sofferenza psicologica e sintomi post-traumatici.
Nonostante il dolore, la sofferenza, la perdita e il disorientamento una persona può affrontare e superare eventi imprevisti, che cambiano totalmente la vita. Talvolta può sperimentare persino un importante cambiamento interiore, aprendosi a nuovi significati, modi di essere e agire nel mondo.
Alcuni recenti approfondimenti hanno evidenziato un nuovo significato della parola titrosko derivante dal verbo teiro che significa strofinare. Nel greco antico questa parola aveva due accezioni: spalmare, fare penetrare strofinando e cancellare. Se da un lato anche in questa accezione il trauma è un segno, come effetto di qualcosa che viene strofinato sull’involucro psichico, dall’altro sottolinea come la stessa persona possa sperimentare una sensazione di rinnovamento e riorganizzazione in seguito all’evento doloroso (traumatico), “cancellando” alcuni significati su cui precedentemente basava l’agire quotidiano come valori, abitudini e stili di vita.
Quali sono i sintomi di un Disturbo Post Traumatico da Stress?
Quando un individuo vive un’esperienza in cui la propria sopravvivenza e/o quella dei suoi cari è minacciata, l’organismo reagisce innescando a cascata delle risposte fisiologiche di difesa. Se esse restano attive più del necessario, nonostante la fine dell’evento che le ha scatenate, la persona vive bloccata nel tempo del trauma rivivendone sensazioni, emozioni e pensieri. Passato, presente e futuro si fondono in un tempo immobile, caratterizzato da:
1) Sintomi intrusivi (ricorrenti, involontari e intrusive immagini, flashback e sogni dell’evento, intensa o prolungata reazione fisiologica e psicologica in risposta a stimoli che simbolizzano o ricordano l’evento)
2) Sintomi di evitamento (tentativi di evitare di pensare all’evento, di rievocare elementi essenziali del ricordo, di trovarsi nel luogo dell’evento o in luoghi che lo ricordano,ecc)
3) Sintomi di iperarousal fisiologico (comportamento irritabile o esplosioni di rabbia, comportamento spericolato o autodistruttivo, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme, problemi di concentrazione, difficoltà relative al sonno)
4) Alterazioni negative del pensiero e delle emozioni (incapacità di ricordare dettagli importanti dell’evento, persistenti, pervasive ed esagerate convinzioni negative relative a se stessi, agli altri o al mondo, persistenti e distorti pensieri di colpa e responsabilità verso l’evento o le conseguenze dell’evento, marcata riduzione di interesse verso attività significative, sentimenti di distacco ed estraneità verso gli altri, persistente incapacità a provare emozioni positive).
Trasformare una ferita in feritoia
La psicologia clinica offre alcuni strumenti per supportare chi sta affrontando eventi di vita dolorosi di fronte ai quali si prova impotenza, rabbia e disorientamento.
La consulenza psicologica individuale, di coppia e familiare ha l’obiettivo di accogliere e fornire aiuto alle persone che, in assenza di un espresso ed evidente disturbo psicologico, sentono di avere una difficoltà in un particolare momento della vita. Aiuta individui coppie e famiglie a chiarire il problema che stanno vivendo, dargli un nome e individuare possibili vie d’uscita rinforzando capacità di scelta, di problem solving e di cambiamento.
Il sostegno psicologico individuale, di coppia e familiare è un intervento il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita dell’individuo e delle sue capacità di adattamento sia in situazioni di salute che in quelle di malattia. Sviluppa e potenzia i punti di forza e le capacità di autodeterminazione dell’individuo, della coppia o della famiglia. Ė indicato in quelle condizioni irreversibili e/o croniche (si pensi ad es. alle patologie degenerative) anche per familiari, partner e amici coinvolti indirettamente, ma in prima linea nella funzione di cura e tutela.
La psicoterapia individuale, di coppia e familiare è indicata in presenza di sintomi psicologici, quali ansia, depressione, disturbi dell’alimentazione, comportamenti ossessivi, autolesionismo, abuso di sostanze, ecc. Nella psicoterapia il professionista supporta l’individuo, la coppia o la famiglia a leggere il significato del sintomo che provoca malessere, individuare le situazioni quotidiane che mantengono la sofferenza ed attuare i cambiamenti verso un maggior benessere psicologico.
Presso il Poliambulatorio FKTherapy di Ponte Taro di Noceto in provincia di Parma lavora la Dott.ssa Francesca CArloni, Psicologa e Psicoterapeuta, che offre consulenza, sostegno e psicoterapia individuale, di coppia e familiare.
Chiama il 05211401934 o il 3881486095 per informazioni o per prenotare una visita o un colloquio.
Bibliografia
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Lo Iacono, G., Tettamanzi, M. (2005). Introduzione alle psicoterapie del Disturbo Post traumatico da Stress/DPTS: verso una possibile integrazione. Rivista di Psicologia dell’Emergenza e dell’Assistenza Umanitaria
Losi, N. (2015). Guarire la guerra: storie che curano le ferite dell’anima: esperienze di uno psicoterapeuta. L’Harmattan Italia.